GRIFONE 2022. Dal 9 al 17 giugno l’Appennino tosco-emiliano è stato il teatro di intense attività di ricerca e soccorso di persone disperse a seguito di incidente aereo. Ben due gli eventi, fatto fortunatamente insolito, che si sono succeduti in un così breve lasso di tempo: l’esercitazione di Ricerca e Soccorso Aereo denominata “GRIFONE 2022”, programmata da tempo e condotta dall’Aeronautica Militare dal 13 al 17 giugno, è stata preceduta da un incidente aereo reale avvenuto sul Monte Cusna il giorno giovedì 9 giugno.
Quel giorno si sono perse le tracce di un elicottero civile, con sette persone a bordo, in volo dall’aeroporto di Capannori Tassignano (Lucca) e diretto nel Trevigiano. La ricerca del velivolo disperso si è protratta per tre giorni dovendo perlustrare, da terra e dall’aria, una ampia zona appenninica particolarmente impervia, sia sul versante toscano che su quello emiliano.
Le operazioni di ricerca, che hanno potuto appurare come purtroppo non vi siano stati superstiti, sono state coordinate dall’Aeronautica Militare e dalla Prefettura di Modena, ed hanno visto la partecipazione di assetti aerei e/o terrestri della stessa Aeronautica Militare, dei Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia, Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
Le citate Amministrazioni dello Stato e personale civile, integrate da altre Agenzie, hanno partecipato nei giorni seguenti alla esercitazione “GRIFONE 2022”, passando così dalla realtà ad una simulazione su vasta scala, propedeutica a futuri eventi reali così come quello appena vissuto.
La GRIFONE 2022.
E’ una consolidata attività addestrativa pianificata e condotta annualmente dall’Aeronautica Militare attraverso il Rescue Coordination Centre (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali (COA) nell’ambito dell’accordo internazionale SAR.MED.OCC. (SAR Mediterraneo Occidentale), con il supporto del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).
L’esercitazione si è svolta presso il Distaccamento Aeroportuale AM di San Giorgio Piacentino ed è una attività pianificata e condotta annualmente di volta in volta in località differenti lungo il territorio nazionale, isole comprese.
Il Distaccamento Aeroportuale di S. Giorgio Piacentino (PC) ha avuto la funzione sia da Deployed Operating Base (DOB), ovvero da Base di rischieramento, che da Posto Base Avanzato (PBA) per il quale è stato allestito un vero e proprio eliporto campale, centro nevralgico delle attività addestrative da dove sono decollati i velivoli coinvolti e dal quale hanno operato le squadre di soccorso.
L’attività di ricerca ha visto la simulazione di eventi di soccorso a persone infortunate e disperse in montagna ed ambiente impervio, la simulazione di incidente aereo con una parte dell’esercitazione che si è svolta anche in notturna, il tutto condotto a terra ed in volo nelle vallate appenniniche a sud di Piacenza.
Il comunicato ufficiale di presentazione dell’esercitazione spiega come lo scopo principale della “Grifone 2022” sia quello di consolidare le già sviluppate sinergie tra l’Aeronautica Militare e le altre Forze Armate, Corpi dello Stato e altri dicasteri pubblici per migliorare costantemente tecniche e procedure nel campo della Ricerca e Soccorso Aereo, al fine di salvare vite umane, tanto che all’evento hanno preso parte personale e mezzi aerei di Esercito Italiano, Marina Militare, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco, affiancati anche da equipaggi e mezzi dell’Ejército del Aire (Aeronautica Militare della Spagna).
Il carattere internazionale dell’Esercitazione è ulteriormente avvalorato dalla partecipazione di delegazioni di Osservatori provenienti da diversi Paesi (alla Grifone sono invitate anche Francia Spagna Svizzera e Austria, che partecipano di volta in volta).
I soccorritori.
Le squadre di soccorso terrestri sono state fornite principalmente dal Soccorso Alpino e Speleologico – Servizio Regionale Emilia-Romagna, al quale è stato affidato un ruolo particolarmente importante: alle donne e uomini del SAER è affidato il compito di pianificare gli scenari di intervento insieme all’Aeronautica e gestire la componente terrestre delle operazioni di soccorso, coordinando le fasi di ricerca e soccorso sul terreno.
Occorre tenere presente che uno stesso modello di elicottero in uso a differenti Amministrazioni, come nel caso dell’AW139, può essere allestito ed equipaggiato in modo diverso in funzione dei rispettivi compiti istituzionali, inoltre ogni amministrazione ha le sue procedure, ad esempio l’avvicinamento al mezzo e l’imbarco e sbarco, che seppure simili possono differire da macchina a macchina, da Ente a Ente. Ed è proprio per ovviare a possibili incomprensioni, e garantire la massima sicurezza per tutto il personale, che nel corso di questa esercitazione è stato dato ampio spazio ai briefing presso ogni singola macchina, dove gli specialisti dei singoli assetti di volo hanno istruito il personale CNSAS in modo dettagliato sulle peculiarità delle rispettive macchine.
Il personale sanitario che opera nel Soccorso Alpino, medici ed infermieri, che già posseggono una duplice capacità professionale medica ed alpinistica, ossia portare il soccorso medico muovendosi con sicurezza in ambiente ostile ed impervio, traggono beneficio dall’esercitazione in quanto occasione importante per accrescere le proprie performance di soccorso grazie alle attività simulate eseguite con gli elicotteri.
A detti assetti si sono aggiunte squadre specializzate dei “Fucilieri dell’Aria” del 16° Stormo dell’Aeronautica Militare, personale dell’Esercito Italiano, della Guardia di Finanza dalla Stazione SAGF di Abetone Cutigliano, dei Vigili del Fuoco e delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana.
Approfondimento e novità.
Lo scopo delle esercitazioni “Grifone” non è mai cambiato nel tempo, essendo quello di addestrare il personale dell’Aeronautica Militare a proiettare le proprie capacità di comando controllo e coordinamento in caso di ricerca di aeromobile militare, che è compito di istituto, ma anche con concorso per ricerca di aeromobile civile.
Il recente incidente già citato in apertura dell’articolo ne è un chiaro esempio, ricerca reale per la quale A.M. è stata chiamata dalle autorità prefettizie, sia di Modena che di Lucca, ed ha ricevuto il mandato di coordinare le ricerche, quindi coordinare tutti gli aeromobili di tutte le amministrazioni.
Alla Grifone, sin dalle prime edizioni e di volta in volta, vengono sperimentate tecniche, attrezzature e assetti nuovi. Ad esempio quest’anno per la prima volta ha partecipato l’aereo Casa CN-235 spagnolo, il quale solitamente opera per missioni SAR su mare, il che ha comportato una sfida nel doverlo utilizzare per ricerca su terra, posizionandolo ad una quota superiore a quella degli elicotteri in modo tale da fungere da postazione di coordinamento volante comunicando con tutti gli elicotteri e con il comando a terra, il che ha sopperito alle difficoltà di comunicazione usuali dovute all’orografia complicata del territorio montuoso.
La Grifone ha il compito di testare il sistema ricerca e soccorso, valutando ogni possibile situazione, come ad esempio avvenuto per la ricerca reale dell’elicottero della settimana precedente, la quale è stata una evenienza da “tempesta perfetta” poichè non si aveva conoscenza di una rotta dell’elicottero ben definita, le tracce radar non c’erano, il sistema ELT (Emergency Locator Transmitter) non ha funzionato, le condizioni meteo erano marginali, probabilmente era fuori rotta; quindi non c’erano certezze, il tutto ha richiesto un ottimo coordinamento aereo, che si ottiene proprio grazie ad esercitazioni come la Grifone.
Nel corso dell’esercitazione gli assetti di volo sono comunque operativi al bisogno, così come accaduto per l’ AW139 dei Vigili del Fuoco del Nucleo Elicotteri Bologna che ha interrotto momentaneamente la partecipazione alla Grifone per volare una missione di soccorso reale nel Piacentino, ed inoltre ha effettuato missioni per il recupero dei rottami dell’elicottero civile precipitato la settimana precedente.
L’importante funzione di A.M. per il suddetto coordinamento è dimostrato dalla partecipazione alla Grifone di tutte le Amministrazioni dello Stato, che mettono a disposizione anche più assetti proprio per la dare la possibilità a più equipaggi di addestrarsi con A.M., così come fatto dal Servizio Aereo della Guardia di Finanza che ha inviato un elicottero Leonardo UH169A della Sezione Aerea di Rimini ed un Leonardo PH139D dal Centro di Aviazione di Pratica di Mare.
Da notare che l’UH169A della Guardia di Finanza è equipaggiato con un sistema IMSI-IMEI Catcher capace di intercettare i segnali dei telefoni cellulari e satellitari. Il Catcher ha duplice valenza, sia per le indagini di polizia giudiziaria e sia per le attività di ricerca e soccorso, essendo capace di localizzare l’apparato emittente con precisione di pochi metri.
L’UH169 è stato predisposto per la ricerca dell’area di interesse e per operazioni di sbarco ed imbarco, il PH139D invece ha svolto operazioni di ricerca, imbarco e sbarco tramite verricello anche in scenari operativi in orario notturno.
Quest’ultima tecnologia, l’intercettazione dei segnali telefonici, costituisce l’ultima novità in ambito Aeronautica Militare per quanto concerne il Soccorso Aereo essendo di recentissima acquisizione il sistema denominato Artemis, che è stato collaudato nel corso dell’esercitazione. Vediamolo nel dettaglio.
ARTEMIS Airborne System.
Il sistema è prodotto dalla società inglese Smith Myers ed è implementato sugli elicotteri HH-139 dell’Aeronautica Militare dalla Leonardo. Il sistema, utilizzato nell’ambito di una missione area di Search And Rescue, può localizzare accuratamente i telefoni cellulari utilizzando solo due piccole antenne.
Il sistema, che è automatizzato e minimizza il carico di lavoro per l’operatore a bordo dell’elicottero, utilizza due metodi di ricerca, uno basato sul segnale GPS e l’altro sul “Cellular Protocol”.
In ambito Grifone è stata effettuata una missione di ricerca, con HH-139B del 15°Stormo, che prevedeva l’uso di entrambi i metodi; vediamo nel dettaglio lo svolgimento.
A fronte di una denuncia di persona scomparsa i conoscenti della stessa forniscono il suo numero di cellulare; grazie ad esso le autorità preposte possono ottenere i “numeri” che codificano e individuano quel cellulare. Da notare che Artemis, come altri sistemi di ricerca di questo tipo, funziona su questi codici e non sul numero di cellulare. Inserendo i dati nel sistema si attiva la ricerca, Artemis decide quale modalità adottare, che come detto può essere di due tipi: ‘out of service’, oppure ‘in service’, cioè se il cellulare è collegato ad una linea oppure no.
Se è ‘out of service’, ad esempio in mezzo al mare od in una valle dove non c’è campo (è questo il caso alla Grifone), è il momento migliore per la ricerca; l’elicottero diventa un operatore telefonico fittizio creando un campo intorno a se stesso, e se il cellulare cercato non è collegato a nessun network appena riceverà il segnale dall’elicottero si collegherà automaticamente al sistema, il quale può fornire due modi di lettura della posizione: con il Gps del cellulare, oppure, se quest’ultimo è disattivato, fornisce una sorta di triangolazione che si mette in atto tramite il movimento dell’elicottero attorno alla zona identificata.
Se il cellulare è in servizio occorre conoscere la cella alla quale è collegato, informazione ottenibile tramite le autorità giudiziarie, cella che identifica un’area più o meno vasta nella quale può trovarsi il cellulare; aree rurali possono essere di circa 15/20 Km in lunghezza e larghezza, aree urbano sono molto più piccole.
Nel volo test, dovendo “spazzare” un’area montuosa molto ampia, i piloti hanno adottato una modalità di volo che partendo da un dato punto si è sviluppato in cerchi concentrici sempre più ampi, espandendo così la ricerca coprendo l’intera area.
Una ricerca di questo tipo contempla numerose variabili e può richiedere molto tempo. Quest’ultimo rimane sempre un fattore cruciale, sia per l’attivazione dei soccorsi che per la ricerca stessa, poiché la batteria di un cellulare ha una durata limitata ed occorre che lo stesso sia acceso.
La ricerca può essere effettuata utilizzando contemporaneamente il sistema Artemis e l’apparato FLIR dell’elicottero; le coordinate del punto fornite da Artemis consentono di puntare la telecamera con precisione. Quota e velocità con le quali viene effettuata la ricerca con Artemis dipendono dall’orografia del territorio e dal tipo di ricerca; nel volo test alla Grifone sono stati mantenuti 60 nodi di velocità, ma si può arrivare a 140 nodi.
Gli assetti aerei impegnati.
Per l’Aeronautica Militare un Leonardo HH-139 del 15° Stormo, un TH-500 del 72° Stormo, un TH-500 ed un SIAI-208 della Squadriglia Collegamenti di Milano Linate; per l’Esercito Italiano un UH-205 del 4° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Altair” di Bolzano; per la Marina Militare un EH-101 della Stazione Elicotteri di Sarzana (SP); per i Carabinieri un AW-139 del 4° Nucleo Elicotteri di Pisa; per la Polizia di Stato un AB-212 del 3° Reparto Volo di Bologna; per la Guardia di Finanza un PH139D del Centro di Aviazione di Pratica di Mare e un UH169A della Sezione Aerea di Rimini; per i Vigili del Fuoco un AW-139 del Nucleo Elicotteri di Bologna. L’Ejército del Aire spagnolo ha distaccato un velivolo CN-235 VIGMA D-4 e un elicottero NH-90 dell’Ala 48.
La Grifone 2022 si è dimostrata un importante palestra operativa, avente il fine di armonizzare e mettere in connessione tutti gli assetti delle FF.AA. e FF.PP. e enti di Stato che in scenari di crisi reali si troveranno a collaborare insieme per lo svolgimento delle operazioni di soccorso a loro demandate.
Testo ed immagini by Dino Marcellino e fonte informazioni Aeronautica Militare/Guardia di Finanza/CNSAS.
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