IL 21° TIGER GROUP DEL 9° STORMO ED IL 17° STORMO INCURSORI: IL COMPARTO OPERAZIONI SPECIALI DELL’ AERONAUTICA MILITARE ITALIANA CON REALE CAPACITA’ DI PROIEZIONE A LUNGO RAGGIO IN TOTALE AUTONOMIA.
Una cellula di terroristi, della quale alcuni componenti sono conosciuti e monitorati costantemente, si è messa in movimento a bordo di un SUV e si sta dirigendo a velocità sostenuta verso un possibile target.
Per contrastarli la più rapida ed efficace risorsa disponibile in quel teatro operativo sono gli elicotteri del 21° ‘Tiger’ Group, appartenenti al 9° Stormo dell’ Aeronautica Militare, al quale giunge l’ordine di ‘scramble’ per andare ad intercettare e fermare la cellula prima che possa portare a termine il piano criminale.
Un distaccamento operativo di Incursori del 17° Stormo sbarca da un HH-101A del 9° Stormo
Il task è preso in carico dal ‘Tiger 01’, assetto di volo composto da due elicotteri HH-101A del già citato 9° Stormo-21° Gruppo; sull’aeromobile leader 9-06, distinguibile per la colorazione nera, viene imbarcato un team di incursori composto da due elementi in funzione ‘sierra’ ovvero snipers; sul secondo elicottero 9-13, nella più tradizionale livrea grigia, prende posto una squadra ‘assault force’ di otto incursori; tutti gli incursori appartengono al 17° Stormo dell’Aeronautica Militare. Per entrambi gli elicotteri l’equipaggio di condotta prevede due piloti e lo specialista di cabina, oltre a due gunners posizionati uno per lato alle rispettive mitragliatrici.
Tempi, gesti, azioni ben conosciuti, anche grazie agli assidui addestramenti congiunti, fanno sì che in pochi minuti l’equipaggio di condotta e gli incursori si ritrovano al ‘november six’, la piazzola dove stazionano i due elicotteri. L’imbarco è altrettanto rapido, attraverso la rampa posteriore, ed ogni elicottero decolla con un peso totale di circa 15300 Kg. Durante il volo l’equipaggio riceve aggiornamenti sulla missione tramite il sistema ‘up down link’ Vortex, grazie al quale si acquisiscono anche immagini ‘live’ riprese da un ricognitore Predator.
L’azione descritta nel testo che ha visto l’impiego di due HH-101A e degli Incursori del 17° Stormo
In vista del target gli elicotteri iniziano l’inseguimento: mentre il 9-13 mantiene una posizione arretrata il leader raggiunge e sopravanza il veicolo in corsa, volando a poche decine di metri dal suolo, per poi fermarlo grazie al fuoco preciso degli snipers. Nel mentre l’elicottero leader tiene sotto controllo la scena dell’azione, con il target e l’area circostante nel mirino degli snipers e dei gunners, l’HH-101A gregario atterra dietro la vettura rilasciando la squadra di incursori, i quali manovrano a terra fornendo auto protezione e conducendo contemporaneamente l’attacco. La successiva neutralizzazione e cattura dei terroristi è questione di minuti.
UNITA’ COMPOSITA DI PROIEZIONE.
L’azione descritta di ‘Vehicle Interdiction and Hely Sniping’, solo uno dei molti possibili scenari d’intervento, è quanto simulato nel corso di uno dei ricorrenti addestramenti congiunti del personale del 9° Stormo ubicato a Grazzanise e del 17° Stormo Incursori con sede a Furbara.
Entrambi i reparti dipendono della 1^ Brigata Aerea Operazioni Speciali (BAOS), che ha sede anch’essa a Furbara, la quale provvede alla supervisione del loro addestramento, sviluppandone l’integrazione, le procedure e la standardizzazione; azione di coordinamento necessaria in quanto il 9° Stormo fornisce la componente aerea mentre il 17° Stormo provvede alle forze speciali.
La cellula terrostica viene neutralizzata, con l’ausilio della copertura aerea del secondo HH-101A
Il BAOS coordina le proprie attività con il Comando Operativo delle Forze Speciali (COFS) ed ha la capacità di attivare uno Special Operation Air Task Group (SOATG) con elevata prontezza operativa sia in ambito Aeronautica Militare che in contesti interforze, siano essi nazionali o internazionali.
La scelta, o meglio la necessità, di creare una Brigata Aerea Operazioni Speciali è motivata dai nuovi scenari internazionali che si sono venuti a creare all’inizio del nuovo millennio, nel corso del quale una generale instabilità geo-politica si è diffusa in tutto il mondo. Guerre dichiarate e non, conflitti asimmetrici, terrorismo, movimenti migratori, rivoluzioni e colpi di stato: uno scenario drammatico ed inconsueto, definito da più parti “il terzo conflitto mondiale combattuto a pezzi.” In effetti si tratta di una situazione anomala, che non risponde ai consueti canoni di una guerra tradizionale (pur sempre presente, ne è tragica testimone l’attuale guerra in Ucraina), e per questo ancora più difficile e complessa da affrontare.
Primo piano del Distaccamento Operativo di Incursori del 17° Stormo, ognuno dei quali espleta il proprio specifico ruolo
E’ a partire dal luglio 2007 che la BAOS assume l’attuale denominazione e con essa il compito di gestire le Forze Speciali dell’Aeronautica Militare. Da quel momento un processo di ristrutturazione del comparto Operazioni Speciali ha portato la BAOS ad insediarsi a Furbara con i menzionati Stormi alle sue dipendenze, ed acquisendo strumenti e competenze pregiati, non ultimo una macchina impegnativa quale il Leonardo HH-101A; vediamola nel dettaglio, e con essa il 9° Stormo.
NELLA TANA DELLE TIGRI: IL 9° STORMO.
Dalla sua costituzione nel lontano febbraio 1934 il 9° Stormo, intitolato a Francesco Baracca, fu operativo fino al fatidico 8 settembre 1943. Venne ricostituito nel 1967 quale Stormo Caccia Intercettori sull’aeroporto di Grazzanise, equipaggiato con i Lockheed F-104 che rimasero in carico al 10° Gruppo fino al 2004, anno nel quale il Gruppo venne definitivamente trasferito a Trapani Birgi presso il 37° Stormo.
Due anni dopo, nel 2006, presso il 9° Stormo venne ricostituito il 21° Gruppo ‘Ad hostes rugens’, ovvero Tiger Group, dotato di elicotteri HH-212 ed iniziando con esso l’attività di supporto alle Operazioni Speciali.
A sinistra lo stemma del 9° Stormo, intitolato all’asso della prima guerra mondiale Francesco Baracca; a destra una patch commemorativa del raggiungimento delle 1000 ore di volo sull’HH-101A da parte del 21° Gruppo ‘Tigri’
Nell’estate 2020 lo Stormo prende in carico i primi Leonardo HH-101A Caesar, precedentemente in servizio con il 15° Stormo di Cervia, presso il quale venne effettuata la fase di acquisizione ed introduzione in servizio della nuova macchina. Tutti i dodici HH-101A disponibili sono ora dislocati a Grazzanise, costituendo l’assetto di volo principale dello Stormo; i rimanenti tre HH-212 saranno dismessi entro il 2023.
La base è in una fase di transizione essendo interessata dai lavori atti ad ospitare il nuovo sistema d’arma HH-101A, il quale, per dimensioni e complessità tecnologica, rappresenta un notevole salto qualitativo e con esso un commisurato impegno gestionale; inoltre sono in costruzione una nuova palazzina per ospitare il 21° Gruppo e la torre di controllo.
Nella tana delle Tigri presso la sede del 21° Gruppo; ricordi diun passato, e di un presente, glorioso
Il 9° Stormo svolge quindi attività di supporto aereo alle operazioni speciali e di Personnel Recovery, sia in Italia che nell’ambito delle missioni internazionali, fornisce supporto aereo alle forze di superficie e garantisce, in presenza di feriti, attività di evacuazione sanitaria d’emergenza.
Con i Fucilieri dell’Aria, il Reparto concorre al dispositivo di sicurezza di rischieramenti militari all’estero, a operazioni di mantenimento della pace e di soccorso umanitario, nonché all’attuazione in campo nazionale di misure di protezione in occasione di grandi eventi o di mantenimento dell’ordine pubblico.
Inoltre, lo Stormo assicura la funzione di “Host Nation Support” a favore del 2nd NATO “Signal Battalion“, che ha il compito di fungere da centro operativo mobile per le telecomunicazioni (CIS – Communication and Information Systems – sistemi di comunicazione ed informazione in ambito militare NATO) dell’Alleanza Atlantica e assicura la disponibilità della pista semi-preparata, parallela a quella principale, a supporto dell’attività addestrativa dell’Aeronautica Militare, nonché di Forze Armate straniere autorizzate.
Un Leonardo HH-101A sulla base di Grazzanise
L’addestramento degli equipaggi di volo su HH-101A viene svolto prevalentemente sulla Base di Grazzanise, anche se le diverse specializzazioni di ciascun componente dell’equipaggio richiede percorsi ad hoc e corsi svolti presso altri reparti AM. Per i piloti è previsto un corso teorico (MTU) svolto presso il Servizio Tecnico Rinforzato del 9° Stormo, il quale fornisce le nozioni necessarie alla conoscenza della macchina, delle procedure normali e quelle d’emergenza. Il corso è supportato dall’uso di specifici moduli d’apprendimento forniti dalla ditta Leonardo HD e dal simulatore statico procedurale (VIPT) che permette di prendere una prima familiarizzazione con tutti i gli apparati presenti a bordo dell’elicottero.
Successivamente, presso il 21° Gruppo Volo, i piloti iniziano l’iter volativo, gestito della Sezione Conversione Operativa e dal Nucleo Addestramento di Gruppo, il quale prevede sortite svolte nelle aree adiacenti la base e missioni effettuate presso altre basi, siano esse nazionali o estere. Sono poi previste delle sessioni di simulatore full motion svolte tramite il Leonardo Training Centre in Norvegia presso l’aeroporto di Sola-Stavanger, durante le quali vengono provate tutte quelle emergenze difficilmente replicabili sull’elicottero reale.
Leonardo HH-101A del 9° Stormo in volo a bassa quota sulle campagne del casertano.
Per il personale Operatore di Bordo l’addestramento segue due percorsi paralleli: quello manutentivo e quello volativo. Il primo è gestito dal 3° Reparto Manutenzione Aeromobili ed Armamenti di Treviso, mentre il secondo viene gestito sempre in “casa” dal 21° Gruppo Volo. L’iter volativo è simile a quanto previsto per i piloti, se pur comprendente meno sortite.
Tra gli Operatori di Bordo, quelli della specialità Aerosoccorritori svolgono un addestramento focalizzato sullo sviluppo delle necessarie capacità di sopravvivenza nei diversi ambienti in cui il Gruppo è chiamato a svolgere le proprie attività ed anche l’addestramento volativo è incentrato al raggiungimento di queste capacità.
Tutti gli equipaggi di volo svolgono inoltre un corso per operatori speciali (BOSAM – Basico Operatori Speciali AM) necessario per il raggiungimento della Combat Readiness nella specialità di Supporto alle Operazioni Speciali.
Due HH-101A, nelle due diverse livree adottate, ripresi sulla base di Grazzanise ed in zona operazioni sulla HLZ Baialatina (Monte Costa, quota 913 piedi)
LE FORZE SPECIALI: IL 17° STORMO INCURSORI.
Il 17° Stormo Incursori è la risposta dell’Aeronautica Militare ai già citati nuovi scenari operativi sviluppatisi nel nuovo secolo. Il personale è addestrato ed equipaggiato per agire, con elevata prontezza operativa, in contesti operativi complessi a stretto contatto con alleati, partner, membri di coalizione e organizzazioni non governative.
Per le sue esigenze di mobilità il 17° Stormo si avvale, oltre agli elicotteri del 9° Stormo, anche dei velivoli ad ala fissa della 46Brigata Aerea di stanza a Pisa, equipaggiata con i C-27J Spartan e C-130J Hercules II.
La missione narrata in apertura dell’articolo è solo una delle tipologie di intervento o impiego alle quali gli Incursori possono essere chiamati ad espletare.
A sinistra il codice distintivo di un singolo Incursore e lo stemma degli Incursori dell’Aeronautica Militare, entrambi a bassa visibilità così come indossati sulla mimetica; a destra dettaglio dell’addestramento descritto in apertura di articolo
Un compito primario è costituito da un insieme di azioni definite ‘Combat Controller’, vale a dire il supporto alle operazioni aero tattiche, che nel dettaglio significa attività di guida di assetti aerei (il Close Air Support e l’ Air Interdiction), l’allestimento di piste di atterraggio in territorio ostile ed il loro successivo controllo territoriale nonché garantire l’approntamento di punti per la conduzione di attività rapid refuelling (FARP).
Un’altra attività pregevole, tesa alla salvaguardia delle vite umane e per la quale gli Incursori si addestrano costantemente simulando differenti scenari, è il Personnel Recovery (ossia il recupero di persone, civili e militari, in situazione di difficoltà in aree di crisi) che viene condotto in stretta sinergia con gli assetti ad ala rotante del 9° Stormo; attività affine al P.R. è la ricerca e soccorso di equipaggi in zona di combattimento.
Primo piano di un Incursore posizionato nel fare sicurezza mentre i colleghi immobilizzano i terroristi.
Le missioni:
Special Reconnaisance (SR)
Direct Action (DA)
Military Assistance (MA)
Hostage Release Operations (HRO)
Integrazione all’Intelligence di Contrasto (I2C)
Countering Proxy Activities (CPA)
Countering Weapons Mass Destruction (C-WMD)
I profili di missione SOALI (Special Operations Air to Land Integration).
Combat Controller Teams (CCT)
Joint Terminal Attack Controller (JTAC)
Non-Conventional Assisted Recovery (NAR)
Suppression Enemy Air Power (SEAP)
Long Range/Oceanic Combat Search & Rescue (CSAR)
Assault Zone Survey Operations
Assault Zone Operations
Landing Strip Activation (rientra nelle Assault Zone Ops)
A bordo di un HH-101A; a sinistra due snipers del 17° Stormo, sullo sfondo i due mitraglieri controllano le loro rispettive machine-gun a sei canne rotanti, una per lato della cabina; in piedi l’operatore di cabina.
L’Incursore esprime le proprie capacità in qualsiasi ambiente operativo.
L’unità base con cui operano gli Incursori è definita Distaccamento Operativo, di consistenza numerica variabile ed orientata al task da assolvere. Indicativamente tra gli 8 e i 16 operatori, ai quali sono assegnati compiti differenti, dal JTAC al Combat Controller, allo Sniper, Medic, Breacher, Pilota drone, addetto alle comunicazioni operative; sono equipaggiati con arma lunga ed arma corta; per gli sniper l’arma lunga è un fucile a lunga gittata. Le dotazioni personali, all’interno della mimetica, sono il kit medico, gps, nvg, armamento individuale, radio. Inoltre, a seconda del tipo di missione, sono equipaggiati con giubbotto anti proiettile con piastre balistiche, elmetto, caricatori e munizioni, materiale da sopravvivenza, zaini di differenti dimensioni, in base al periodo che si deve trascorrere fuori in missione operativa.
Foto ricordo al termine dell’attività addestrativa; a sinistra, in mimetica, il Distaccamento Operativo di Incursori del 17° Stormo, a destra gli equipaggi dei due elcotteri HH-101A del 9° Stormo.
LA COMPONENTE AEREA: L’ HH-101A.
L’HH-101A, indicato con la denominazione “Caesar” nella versione dell’Aeronautica Militare, è un aeromobile di ultima generazione, capace di operare giorno e notte in qualsiasi condizione meteorologica. Nonostante il peso e le dimensioni ragguardevoli l’HH-101A ha un alto grado di manovrabilità che gli permette di sostenere il tipico volo tattico a bassissima quota, inoltre ha un raggio d’azione particolarmente ampio, grazie anche alla capacità di rifornimento in volo, ed incorpora un evoluto sistema di auto protezione; caratteristiche che lo rendono particolarmente idoneo per le attività congiunte del 9° e del 17° Stormo, garantendo elevata capacità di sopravvivenza in zona ostile.
Leonardo HH-101A
Il Caesar è uno strumento flessibile, dispone di role-equipments che possono essere montati a seconda del tipo di attività e comunque la macchina è sempre in configurazione pronta al volo. La conduzione della macchina e della missione beneficiano delle tecnologie di ultima generazione: il cockpit è strutturato su cinque Multi Function Disolays, i caschi dei piloti sono del tipo Helmet Mounted Display che consente di visualizzare sulla visiera le informazioni del volo e della missione.
Per l’autoprotezione l’ HH-101 è equipaggiato con l’ Integrated Electronic Warfare System, il Missile Launch Detection System, l’ Identification Friend or Foe, e tutti i sistemi per la sicurezza del volo.
La cellula, a dispetto delle dimensioni e del peso, ha una elevata resistenza in caso di impatto al suolo (Survivability Crash Protection), capacità di sopravvivenza fondamentali pensando al tipo di utilizzo della macchina; inoltre è dotata di un sistema di “galleggianti di emergenza” che permette di aumentare le probabilità di sopravvivenza dell’equipaggio in caso di atterraggio forzato o di ammaraggio immediato.
Dettagli delle postazioni dei mitraglieri: a sinistra veduta esterna, in volo; a destra particolare del mitragliere ‘Tiger 58’ al suo posto operativo.
Gli scenari combat, quali il Personnel Recovery e CombatSAR, possono evolversi rapidamente, anche entro l’ipotetica ora di volo necessaria per raggiungere il target, rendendo necessaria la ricezione di informazioni aggiornate; a tal scopo l’elicottero dispone di un sistema “up down link”, denominato Vortex, che permette, ad esempio, di dialogare in tempo reale con un sistema di ricognizione avanzato quale un Predator. I singoli operatori della Forze Speciali a bordo dell’ HH-101A hanno a disposizione una connessione dati ed una connessione elettrica, per cui possono scaricare le immagini che vengono trasmesse dal Predator, quindi possono effettuare un re-briefing della missione durante il volo di avvicinamento. Ovviamente tutte le comunicazioni sono protette.
Una situazione ricorrente delle missioni Special Forces è l’atterraggio in zone sabbiose e polverose. La nuvola di polvere sollevata dal flusso rotore è un momento particolarmente pericoloso, che normalmente preclude la visibilità esterna all’equipaggio. Con il l’HH-101A questo effetto è limitato grazie alla speciale conformazione delle pale, che sono di un modello avanzato denominato Bird3. Dette pale favoriscono la formazione attorno all’elicottero di un effetto ciambella che consente di avere un minimo margine di visibilità, effetto benefico che agevola anche le operazioni al verricello. Ciò non vuol dire che non si senta il flusso rotore, che è potente ed a qualche metro di distanza fa sentire tutta la sua forza, tanto che risulta difficile rimane in posizione eretta.
A bordo dell’HH-101A: dettagli della spaziosa cabina e del cockpit
L’armamento è costituito da tre machine-gun a sei canne rotanti, tipo M134D da 7,62 mm, che vengono montate una per lato e la terza in rampa. Da notare che l’arma posteriore non è fissata sulla rampa ma bensì appesa alla volta della carlinga, in prossimità del trave di coda, e può essere stivata all’interno del trave stesso per consentire l’imbarco di carichi ingombranti (ad esempio gommoni zodiac o quad) senza doverla smontare. L’elicottero dispone di tre attacchi per il fast-rope, uno per lato ed uno in rampa, e di un verricello elettrico Breeze Eastern HS 29900, con 290 piedi di cavo utile per effettuare il recupero ed un peso massimo di 272kg. È inoltre possibile montare un verricello di backup nel caso di un guasto al verricello principale.
Il rifornimento in volo di elicottero da aereo è una operazione complessa e delicata. Nella foto il momento del contatto fra la sonda dell’elicottero ed il cestello del KC-130J che funge da rifornitore.
La modularità dell’elicottero HH-101A consente di eseguire differenti tipologie di missione, le quali richiedono opportune configurazioni degli equipaggi e della cabina per meglio adattarsi al task richiesto.
In una missione di Personnel Recovery, nello specifico Combat-SAR o Combat Recovery, l’elicottero è configurato con due/tre M134D ed i relativi ammo-box, tre/quattro operatori di bordo, otto operatori di forze speciali (STOS) con il compito di Extraction forces ed eventualmente l’equipaggiamento medico in funzione delle condizioni del/dei Survivors.
In una missione di tipo MedEvac è possibile installare fino a sei barelle all’interno della cabina, nonché apparecchiature di tipo medicale ad apposite prese di corrente specifiche per questa configurazione.
Una missione equiparabile ad una MedEvac è il trasporto di pazienti in biocontenimento, tramite l’uso di una specifica barella, operazione che è stata svolta più di una volta con gli HH-101A durante il periodo di emergenza CoViD19.
Il rifornimento in volo visto rispettivamente da bordo del KC-130J e dell’ HH-101A
Anche l’osservatore più distratto non può fare a meno di notare che alcuni HH-101A vestono una colorazione totalmente nera (invece del più classico grigio NATO) che è stata adottata per almeno due motivazioni: si tratta di una particolare vernice assorbente all’infra-red ed inoltre, in virtù del ruolo primario di CombatSAR e Forze Speciali le cui missioni condotte prevalentemente di notte, questo mimetismo è il più idoneo.
Le attività di CombatSAR e Personnel Recovery implicano la possibilità, quasi la certezza, di lunghi voli di trasferimento per raggiungere i target, od anche la necessità di permanenza in volo in zone limitrofe l’area di soccorso/evacuazione. La capacità di rifornimento in volo è indispensabile e coinvolge tutti gli assetti tipicamente impegnati in una missione Combat, vale a dire sia i velivoli di scorta che gli elicotteri. Per l’HH-101A significa moltiplicare le proprie potenzialità, potendo pianificare e condurre missioni diversamente impensabili; per i velivoli da combattimento significa assicurare la copertura aerea e l’appoggio a terra per tutto il tempo necessario al trasferimento, infiltrazione, recupero, esfiltrazione e ritorno dell’elicottero.
Atterraggio in zona operativa di due HH-101A
Il rifornimento in volo è una attività impegnativa, complessa, delicata, non priva di rischi, che richiede notevole perizia da parte di tutti gli equipaggi, sia del velivolo rifornitore che del ricevente; se già la manovra è critica nel rifornire velivoli ad ala fissa lo è tanto più nei confronti dell’ala rotante.
Il tanker deve posizionarsi ad una velocità di circa 115/120 nodi e quota molto bassa, attorno ai 1500 metri, quindi assume un assetto cabrato, quasi al limite della velocità minima sostenibile, che deve mantenere il più stabile possibile per tutta la durata del rifornimento; anche le virate vengono fatte con un angolo molto lieve in modo tale da minimizzare il disturbo dei flussi d’aria sul rotore dell’elicottero. Di contro l’elicottero è quasi alla sua velocità massima ed è comunque soggetto alle turbolenze generate dal KC-130J. Il range di manovra delle due macchine è molto limitato ed entrambi volano ai loro limiti, di sostentamento il primo e di velocità massima il secondo.
Caratteristiche Tecniche HH-101A Lunghezza: 22,81 m. Altezza: 6,65 m. Diametro rotore principale:18,59 m. Propulsione: 3 GE CT7-8E (2500 SHPx3) Peso massimo al decollo: 15,6T Velocità di crociera: 150kts (garantito in configurazione operativa) Tangenza pratica: 15000ft Raggio d’azione: >250NM (senza air to air refuelling) Autonomia: 5 ore (senza air to air refuelling) |
CONCLUSIONE.
Quest’anno, il 28 marzo 2023, l’Aeronautica Militare Italiana ha festeggiato i 100 anni dalla sua costituzione; la capacità di esprimere un assetto così pregiato è sicuramente motivo di orgoglio in un momento così significativo per la Forza Armata. Il connubio HH-101A del 9° Stormo e Incursori del 17° Stormo, tecnologia e fattore umano entrambi altamente specializzati, finalizzato agli impieghi operativi descritti è uno strumento strategico di assoluto pregio, assetto irrinunciabile sia a livello di Forza Armata che di interoperabilità con le Forze Speciali delle altre Forze Armate ed in contesto internazionale; dette capacità consentono al 9° Stormo di soddisfare gli elevati standard richiesti dalle organizzazioni internazionali delle quali l’Italia è parte, collocandosi a pieno titolo in quel ristretto numero di unità di elite, a livello mondiale, costituenti il comparto Operazioni Speciali con reale capacità di proiezione a lungo raggio, in autonomia.
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